venerdì 31 ottobre 2014

LA TRISTEZZA E' L'EMOZIONE PIU' LUNGA, LA NOIA E' MOLTO RAPIDA.

La tristezza dura fino a 240 volte più a lungo della vergogna, della sorpresa, dell’irritazione e addirittura della noia. Lo hanno scoperto Philippe Verduyn e Saskia Lavrijsen dell’Università belga di Leuven. La ragione è complessa e articolata ma può essere sintetizzata in un concetto: si è tristi spesso come adattamento a eventi importanti e quindi la notevole durata della tristezza consente a chi la prova di avere il tempo necessario per adattarsi e riassestarsi dopo una perdita anche di rilievo.

La misurazione temporale dell’emozione è stata però delegata al self-report dei  233 studenti delle scuole superiori coinvolti nello studio. I partecipanti dovevano individuare tra 27 emozioni  elencate quelle che meglio si abbinavano a episodi recenti della loro vita, descrivendo poi la durata delle emozioni medesime e le strategie adottate per gestirle.  Tautologicamente i risultati confermano che accadimenti di scarso rilievo inducono emozioni di breve durata, al contrario di quanto avviene con eventi più ingombranti, cioè con implicazioni più intense per il soggetto. Quando tali implicazioni o conseguenze si manifestano scaglionate nel tempo, l’emozione di riferimento perdura.

A volte è proprio la durata a determinare un criterio di discriminazione tra le emozioni. Per esempio la colpa dura più a lungo della vergogna e l’ansia si manifesta con maggiore durevolezza della paura.
Inoltre più una persona pensa e ripensa a un evento, più allunga la durata dell’emozione correlata. In altre parole: il rimuginio mantiene intatta la sofferenza, ma può prolungare anche il piacere o la felicità.

Una curiosità sulla noia: per quanto gli eventi  che ci fanno sbadigliare sembrino non passare più, l’emozione della noia in quanto tale è tra le più rapide.

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