Alcuni
teorici della consapevolezza definiscono il respiro come “un bacio intimo dato al
momento presente”.
In realtà è
molto di più. E’ soprattutto il metodo naturale e perfettamente biologico con
cui sei in grado di regolare la mente e il corpo e di calmare il nucleo
reattivo del tuo cervello.
Fondamentalmente,
la respirazione diaframmatica attiva il tuo sistema personale di rilassamento,
una specie di impianto di aria condizionata del corpo e del cervello. In parole
povere respirare con la pancia preserva il cervello dal surriscaldamento.
Ecco, in tre
semplici punti, quali sono i vantaggi di questo tipo di respirazione:
- Respirare con la pancia permette ai
polmoni di spingere il diaframma
- Il diaframma si estroflette e a sua
volta comprime la cavità addominale
- L’addome compresso genera a sua volta
pressione gonfiando la parete molle anteriore e esercitando una sollecitazione
sulla spina dorsale, posteriormente.
In questo modo viene
premuto il più lungo dei nervi craniali, cioè il nervo vago, che scorre lungo
il tronco encefalico e la colonna vertebrale. Quando è sottoposto a questo tipo
di coinvolgimento, il nervo vago acquieta il corpo e attiva il sistema di
rilassamento fisiologico, regolando il sistema nervoso parasimpatico in modo da
aumentarne l’efficienza.
Quando il nervo vago
viene sollecitato, lo scenario completo di ciò che accade è il seguente:
- Pressione sanguigna, frequenza cardiaca
e respiratoria si abbassano
- Il sangue viene ripulito dal lattato che aumenta la sensazione di
ansia
- Viene rilasciato il neurotrasmettitore
serotonina (il 95% del quale è depositato nella zona ventrale e viscerale del
corpo), che entra in circolo e si ritrova nel cervello in una trentina di
secondi.
La letteratura
scientifica mostra che sono sufficienti venti minuti di respirazione
diaframmatica per attivare e ossigenare la parte più consapevole ed evoluta del
tuo cervello, la corteccia prefrontale. Respiri,
quindi pensi. Meglio respiri, meglio pensi. E più tranquillo sei.
La respirazione
diaframmatica ottimale ha una frequenza di sei episodi al minuto, dunque un
respiro ogni dieci secondi. Poiché l’inspirazione attiva il sistema nervoso
simpatico o eccitatorio e l’espirazione il parasimpatico o rilassante, conviene
mantenere un ritmo costante con circa quattro secondi per inspirare e sei per
espirare. Un altro buon ritmo, più lento, su cui puoi allenarti è di sette
secondi per l’inspirazione e undici per l’espirazione.
Se ti alleni in
“tempo di pace” anche solo con una decina di minuti al giorno, in “tempo di
guerra” ti sarà facile adottare questa strategia per calmarti. In altre parole:
abituati a respirare con la pancia quando sei tranquillo per poi riuscirci
senza difficoltà e con maggiori vantaggi anche quando sei agitato o in ansia.